Cà dla Bagata

29.05.2025

Da queste parti, poco più sopra Case Brin e Case Mutuna, vi è una casa abbandonata che tutti chiamavano Cà dla Bagata….

"Bagata" si diceva per descrivere un luogo disordinato, pieno di oggetti ammassati, confuso e misterioso — e quella casa lo era davvero. Un vero groviglio di ricordi, di cose dimenticate e forse anche di presenze. Lì viveva una donna anziana, solitaria, che secondo la gente del paese "faceva la fisica". Dopo la sua morte, la casa restò vuota... ma non davvero. Si diceva che dentro le stanze, tra le travi scricchiolanti e i muri impregnati di fumo e silenzio, le cose continuassero a muoversi da sole, come se l'anziana masca non se ne fosse mai andata del tutto.

Un giorno, spinti dalla curiosità e forse da un pizzico di incoscienza giovanile, Oreste e suo fratello decisero di entrarci: "Che vuoi che sia", dissero.

Ma appena varcata la soglia, il tempo sembrò piegarsi. L'aria era pesante, immobile. E poi, all'improvviso, un rumore. Un oggetto caduto, un altro spostato... e poi ancora altri. Sedie che si muovevano da sole. Una porta che sbatteva senza vento. Un cucchiaio che ruotava lentamente sul tavolo come se qualcuno lo stesse girando nell'invisibile. I due fratelli, con il cuore in gola e il fiato corto, non aspettarono oltre: scapparono via a gambe levate, giurando di non mettere mai più piede là dentro. La Cà dla Bagata è ancora lì, o forse no. Forse il tempo ha inghiottito anche le sue fondamenta.

Ma certe storie restano, sospese nell'aria, pronte a riemergere ogni volta che qualcuno ne pronuncia il nome.

Racconto orale di Mirella, trasmesso dal papà Oreste del Brin


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Buon viaggio e buona scoperta!

*INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON CAMMINO DELLE VALLI E LEGGERE NEL BUIO

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