Il fantasma dell'albergo

05.08.2025

Sulla tua destra puoi notare un ampio edificio oltre la Stura... E' la cartiera di Germagnano. 

Nel libro di Carlo Ratti, "Da Torino a Lanzo per le Valli della Stura" del 1883. la Cartiera di Germagnano della Ditta V. Valvassori-Franco era impiantata dal 1870 e produceva in media 2000 Cg. al giorno di carta ordinaria da stampa e da scrivere , fabbricata in parte colla pasta di legno ottenuta meccanicamente. Era provvista di 16 cilindri olandesi e di molti altri meccanismi dei più recenti sistemi , mossi da una forza di 300 cavalli prodotta da 4 turbine , che ricevevano l'acqua della Stura per mezzo di un grosso canale di proprietà dello Stabilimento. Vi lavoravano circa 250 persone. Ma la storia che voglio raccontarvi, anche se collegata alla Cartiera, si chiama "L'ubèrgi", ed è stata raccolta da Marco Andreis, nel suo libro "Le masche... I sabba, il diavolo e le streghe nella tradizione alpina".

In un albergo di Germagnano si verificavano dei fenomeni inspiegabili: le bottiglie cadevano da sole dagli scaffali, gli arredi si rompevano senza che nessuno li avesse toccati, il vino diventava aceto, e via dicendo! La cosa durava ormai da un po' di giorni, ed i proprietari erano sull'orlo della disperazione, pensando all'ingente danno economico e alla loro attività di sostentamento che sembrava destinata a trasformarsi nella loro rovina! Dopo aver tentato di tutto per porre fine alla disgrazia, ricordarono che a Cantoira viveva un uomo, già avanti con gli anni, che in gioventù aveva studiato in seminario senza però arrivare a prendere i voti, e che, forse, secondo voce di popolo, avrebbe potuto aiutarli. Lo mandarono a chiamare, e, arrivato, chiese a tutti di uscire dall'albergo lasciandolo solo e di dargli un mezzo litro di vino e un po' di pane e formaggio, che ancora era digiuno. I proprietari e gli avventori gli lasciarono libero il campo e rimasero fuori in trepida attesa per circa un'ora, fino a quando l'uomo uscì e disse loro di andare a vedere alla spalle degli stabilimenti della vicina cartiera, perché li avrebbero trovato qualcosa. La scoperta ci fu davvero: da un albero penzolava il corpo senza vita del direttore della stessa cartiera. Impiccato! Da quel momento cessarono tutti i fenomeni che avevano reso impossibile la vita agli albergatori.

Il suicidio non è verificato, ma così si narra... C'è chi dice che il fantasma sia la cartiera stessa, ormai chiusa nel 2006, lasciando in cassa integrazione 130 operai e in stato di completo abbandono... Invece l'ubèrgi potrebbe forse essere (come cita il testo "di andare a vedere alle spalle degli stabilimenti della vicina cartiera...") l'Albergo delle Valli?


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Buon viaggio e buona scoperta!

*INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON CAMMINO DELLE VALLI.


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