Il guardiano di Ponte Casassa

30.05.2025

C'è chi giura, ancora oggi, di averlo visto...

Questo ponte in pietra, probabilmente risalente al XVII secolo, rappresenta un esempio di ingegneria rurale dell'epoca. La sua struttura, ancora ben conservata, testimonia l'importanza dei collegamenti tra le comunità montane. Si inserisce in un'area ricca di mulini storici e rogge, come la "roya d'i Frà", un canale artificiale costruito dai frati per portare acqua all'Eremo di Lanzo. Questi elementi evidenziano l'importanza dell'acqua e delle infrastrutture idrauliche nella vita quotidiana e nell'economia locale dell'epoca.

Ma non solo……

C'è chi giura, ancora oggi, di averlo visto.
Un gatto nero, fermo sul ciglio del Ponte Casassa, con gli occhi come carboni accesi. Pare sputasse fuoco dalle fauci, come un fiammifero acceso nella notte. Il gatto seguiva i viandanti per centinaia di metri, passo dopo passo, silenzioso e fiero, per poi tornare al suo posto. Molti dicevano che il ponte fosse suo, che ne fosse il guardiano, che ne custodisse il confine. Qualcuno rideva, certo, dicendo che si trattava solo di luci fatue, quei bagliori che nascono nel bosco quando il legno marcisce e l'aria è ferma, piccoli spiriti gassosi che danzano e ingannano l'occhio. Ma i vecchi del paese dicevano sottovoce che la natura non inganna mai: è solo che noi non capiamo. E che in quei fuocherelli vaganti, in quelle fiammelle tremolanti, c'è qualcosa di vivo.
A volte, un gatto.
A volte, una masca.
A volte, entrambi.

Dai racconti di Maurizia, Coassolo San Pietro

Ricorda di fotografare il CiapaMasca, taggarmi su Instagram e condividere la tua esperienza di cammino!

Buon viaggio e buona scoperta!

*INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON CAMMINO DELLE VALLI E LEGGERE NEL BUIO


Crea il tuo sito web gratis!