Il lamento dei caduti

14.05.2025

Su questa vecchia strada tra Lanzo e Balangero, tra i campi silenziosi, sorge il Santuario della Madonna dei Martiri, costruito agli inizi del 1700 sui resti di un oratorio più antico... 

La chiesa, un raffinato esempio di grazia architettonica, custodisce al suo interno un altare in marmo del 1891 e una cupola affrescata che raffigura la Vergine stretta alla croce, circondata da quattro angeli.

Secondo alcune fonti storiche, durante gli scavi per la costruzione furono rinvenuti numerosi scheletri dai quali, si racconta, si sprigionava una fragranza soave: si credette allora che appartenessero ai soldati della Legione Tebea, cristiani martirizzati nel III secolo d.C. per non aver rinnegato la fede, forse in fuga lungo la via che da Chivasso conduceva verso la Val di Susa.

Ma è la tradizione orale, viva nella memoria popolare, a raccontare altro. Secondo la leggenda, chi passa nei pressi del Santuario — specie al calar del sole o nelle notti di vento — potrebbe udire un lamento lontano, simile a un coro di urla spezzate. Sarebbero le anime dei caduti in battaglia, soldati uccisi in questo antico luogo, rimaste senza sepoltura. Si dice che la cappella sorga proprio sopra i loro corpi, e che quelle anime, prive di pace, veglino ancora i confini tra i mondi.

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